“Ancora una volta Fedriga scarica le responsabilità, giustificando la collocazione del Friuli Venezia Giulia in area ‘rosso scuro’ con l’inadeguatezza dei dati e dei meccanismi di valutazione invece di andare a fondo sulle cause”. Così il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle commenta l’intervento del presidente del Friuli Venezia Giulia alla Conferenza delle Regioni sulla mappa dei contagi da Covid-19 definita dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
“È vero che il mero numero dei casi per 100 mila abitanti nell’arco di 14 giorni, dato preso in considerazione per la colorazione delle regioni e che vede il Friuli Venezia Giulia oltre la soglia dei 500, non basta da solo a definire la situazione, pur essendo un indicatore che delinea una realtà preoccupante per il FVG – affermano i consiglieri M5S -. Ma quali altri parametri vorrebbe inserire Fedriga? I ricoveri in ospedale, che non dipendono dal numero dei tamponi e che ci vedono maglia nera per la cosiddetta area non critica e in forte difficoltà per le terapie intensive? La mortalità, che vede la nostra regione tra le peggiori a livello nazionale e europeo?”.
“Bisogna ricordare come il Veneto, ad esempio, ha visto i suoi dati in peggioramento in quanto le restrizioni della zona gialla, in cui sono rimasti più a lungo rispetto a noi, non sono state sufficienti per contenere la diffusione del virus. In Friuli Venezia Giulia – sottolineano i portavoce del MoVimento – la curva dei contagi si è piegata e l’indice Rt si è abbassato anche grazie all’inserimento in zona arancione, nonostante le proteste cavalcate dal presidente”.
“Non è il momento di scaricare le colpe, ma di tenere un atteggiamento responsabile e oggettivo rispetto ai dati che emergono, prendendo decisioni anche difficili ma finalizzate alla riduzione del rischio – continuano gli esponenti pentastellati -. Comprendiamo l’esigenza di non penalizzare gli spostamenti, ma non si può tacere il fatto che il Friuli Venezia Giulia, dopo una prima ondata in cui è risultata tra le regioni meno colpite, si trova invece in una situazione tra le più critiche nella seconda ondata”.
“A giugno è stata bocciata la nostra proposta di istituire una Commissione d’inchiesta per valutare la gestione della prima ondata ed evitare di ripetere gli errori compiuti – conclude la nota -. Probabilmente oggi, più che respingere con sdegno numeri così crudi, servirebbe un luogo di approfondimento per capire i motivi che hanno portato il Friuli Venezia Giulia a essere colpito in maniera tanto severa nella seconda ondata”.
Di M5S Friuli Venezia Giulia:
FONTE : M5S Friuli Venezia Giulia