È arrivato il tempo di liberarsi dal degrado, dai fenomeni illegali e dalla criminalità


Ho posato un fiore in memoria di Maurizio Cerrato e lì ho trovato una comunità che reagisce e respinge la criminalità!

È arrivato il tempo di uno scatto sociale, senza scudi e barriere, in un momento drammatico come questo. Quante vittime, quante inchieste ancora vogliamo attendere prima di liberare le città in cui viviamo? Torre Annunziata, Torre del greco, Castellammare di Stabia, Brusciano, Napoli.

È il momento in cui, dati e istituzioni bene informate, ci ricordano di un incremento notevole di micro e macro criminalità. Micro criminalità che emerge e si adatta al nuovo contesto di pandemia e macro criminalità che cerca di mettere le mani sulle risorse nazionali ed europee.

Possiamo ancora farci trovare impreparati dopo tutti questi anni di lotta contro le mafie? Dopo che il nostro destino da cittadini, padri, madri, professionisti e imprenditori è da tempo segnato da un clima sociale che si abbatte sulla nostra qualità della vita, sulle nostre aspirazioni personali e collettive, contribuendo a morti assurde come quella di Maurizio Cerrato, vittima innocente di una cultura criminale.

Possiamo fare qualcosa? Possiamo dar vita insieme: società civile, professionisti e politica a un nuovo ecosistema sociale, costruendo un patto di legalità che garantisca nuovi principi regolatori, nuove attenzioni, nuovi comportamenti sociali capaci di far morire sul nascere qualsiasi fungo infestante della malavita e della criminalità?

A me questi fiori, questo giardino danno speranza.

Le istituzioni dalla procura, le forze dell’ordine e il Prefetto di Napoli stanno svolgendo il loro ruolo di repressione, indagine e prevenzione continua e coordinata. Ma questo non basta. Senza uno scatto di tutti noi, una presa di posizione netta e ferma, un desiderio di verità e giustizia, senza un patto della legalità che stabilisca obiettivi e contorni di un ecosistema sano, trasparente e onesto non cambieranno le condizioni intorno a noi.

Abbiamo bisogno di un nuovo protocollo, un nuovo codice di legalità per le nostre azioni pubbliche e private. Io come cittadino di questi territori ci sono per costruire regole comuni per le forze politiche che vogliano contrastare seriamente l’ecosistema criminale, non solo con operazioni di facciata, ma coinvolgendo tutta la società civile che vuole tornare a godere del bello nelle proprie comunità.

Ci sono per coinvolgere i professionisti e chiedere un processo partecipato, per dare spazio alle imprese oneste e sottrarre ossigeno a quelle disoneste.

Quanti siamo? Quante persone si sentono cittadini onesti, lesi dal clima criminale e di degrado? Quante imprese e professionisti vogliono liberarsi dal degrado, dai fenomeni illegali e dalla criminalità? Quanti vogliono far crescere un nuovo sistema sociale con piante sane del vivere civile che crescano e diventino sempre più forti?

Luigi Gallo