Tutti sappiamo cos’è il paesaggio, magari non compiutamente perchè ci soffermiamo a ciò che vediamo; così chi guarda le Alpi Apuane, magari distrattamente dalle spiagge, rimane colpito da queste montagne che hanno i nevai anche d’estate. Questa è l’immagine retorica e superficiale del paesaggio apuano – Fabrizio Bertoneri candidato Consigliere per il M5S inizia la sua riflessione sulle montagne massesi.

Vedo i miei monti scavati in modo dissennato e mi irrita lo spettatore che si dice estasiato alla vista di quelle ferite che egli crede siano nevai, non vede le pareti verticali, le creste aguzze, non conosce la purezza delle acque, non capisce la mitezza del clima; non sa che qui sono ospitate metà delle 5595 specie fioristiche esistenti in Italia e che alcune si trovano solo qui, non sa del carsismo che raccoglie le piogge e riempe le sorgenti.

Bisogna impegnarsi per conoscere il territorio che ci ospita, capire che il mito dei cavatori è tenuto in vita per legittimare lo scempio ambientale. In nome di quel mito si possono amputare le montagne ed assistere passivamente alla metamorfosi del paesaggio e alla chiusura delle falde acquifere.

Lo so, continua Bertoneri, che non si possono chiudere subito tutte le cave, ma si può far funzionare quello che già c’è: Il Parco delle Alpi Apuane tuteli il territorio assegnato, si applichino il codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e il Testo Unico di salvaguardia delle Acque. Si applichi la Costituzione!

Certo non sarà facile, ma la progressiva chiusura delle cave comporterà investimenti per la sostenibilità vera, lavoro per il ripristino e la messa in sicurezza dal monte al mare. Da lì si potrebbe iniziare a costruire un’economia diversa e tornare un paese libero e normale.

Per tutto questo mi impegnerò fuori o dentro il Consiglio se verrò eletto, conclude il candidato Consigliere del Movimento 5 Stelle.