L’uomo solo allo sbando

Di Tommaso Merlo (Categoria: Attivisti):

Salvini sta trascinando il suo partito nel baratro. È il destino degli uomini soli al comando. Crollano loro, crolla tutto. Menomale che gli sono sfuggiti i pieni poteri altrimenti ci andava di mezzo l’Italia intera. Per comprendere lo scampato pericolo basta guardare cosa stanno combinando i suoi colleghi sovranisti. La pandemia sta mandando letteralmente al tappeto leader come Trump e Boris Johnson. Ne sta sgretolando la leadership, ma anche le idee, ma anche il modello che propinano. Una minestra riscaldata. Destra che si è tolta la maschera moderata per lucrare al meglio sulle paure del momento. Vecchie idee e vecchio modello. L’uomo solo al comando. Il grande capo che incarna anche fisicamente la rabbia popolare. Con la sua aggressività, con le sue provocazioni politicamente sempre scorrette. Un uomo del popolo. Forte, concreto e che rassicura ogni inquietudine. Con un paese intero che ruota attorno a lui. I cittadini ridotti a tifosi. Il suo partito ridotto a corte personale. La linea politica ridotta alle bizze del suo ego. Poi scoppia una pandemia e con la propaganda si sa, non ci si combina un granché. Serve rimboccarsi le maniche, serve saper cosa fare. Peccato che quell’uomo solo al comando si rivela una pappamolla incapace e il suo paese finisce nei guai. Trump, Boris Johnson. Un disastro su tutti i fronti. Perché con un uomo solo al comando ci vinci le elezioni, ma per vincere una pandemia serve umiltà, lungimiranza, collegialità. Serve lo sforzo responsabile di tutti, non i protagonismi di un fasullo superuomo. Vecchio modello e vecchie idee. La pandemia è globale come lo sono tutti le sfide di oggi. L’immigrazione clandestina di massa, il terrorismo e l’instabilità internazionale, l’eterna crisi economica, l’emergenza ambientale. Tutte sfide globali che i sovranisti vorrebbero fronteggiare rispolverando il nazionalismo. E cioè andando indietro invece che avanti. Rinchiudendosi dietro a muri ed inferriate patriottiche. Isolandosi e rifiutando il cambiamento invece che governarlo. Nascondendo la testa sotto la sabbia e lasciando le natiche al vento. Ma il cambiamento lo puoi negare, non lo puoi arrestare. La società globale è in continua e rapida evoluzione. La morte di George Floyd ce lo ha ricordato. Si son riempite le piazze di tutto il mondo. Nuove generazioni, nuove sensibilità, nuove consapevolezze. Indietro non si torna. Altro che bigottismo tribale, altro che razze, nazionalità e uomini soli allo sbando. Sta tornando l’era dell’essere umano. In tutte le sue sfumature. L’era della tolleranza, dell’integrazione. L’era di una democrazia sempre più sensibile, intelligente e partecipata. L’era della cooperazione e della solidarietà, tra persone come tra paesi. L’era delle sfide globali affrontate globalmente. Per il bene di tutti. Indietro non si torna. Solo abbattendo i muri di cemento e quelli culturali aumenta il benessere in senso lato e perfino la nostra sicurezza. Altro che uomini soli allo sbando. La separazione porta all’ignoranza reciproca e quindi all’odio e quindi alla violenza e quindi alla guerra. È sempre stato così. Trump, Boris Johnson. Simboli del sovranismo. Una minestra riscaldata. Uno impegnato a distruggere la comunità internazionale, l’altro l’Europa. Sempre alla ricerca di nemici e capi espiatori con cui nascondere la propria inadeguatezza politica e personale. Vecchie idee, vecchio modello. Noi potevano finire nelle grinfie di Salvini e seguirlo nel suo baratro. Menomale che gli sono sfuggiti i pieni poteri.

Tommaso Merlo



FONTE
: Tommaso Merlo