L’Europa ascolti le vere necessità dei pescatori

Nell’ultima riunione in commissione Pesca ho espresso il mio disappunto rispetto alle misure proposte dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (#CGPM), prese senza chiamare in causa il parlamento. Se quando si fissano le regole non coinvolgiamo i destinatari, i pescatori, né i loro rappresentanti, come potranno accettare nuovi regolamenti calati dall’alto?

In Italia le imbarcazioni sono diminuite da 17.000 a 12.000 unità, le catture sono diminuite del 44%. La crisi affligge questo settore in modo evidente e non si può certamente risolvere nelle stanze chiuse delle commissioni, senza coinvolgere il Parlamento e soprattutto senza trasparenza. 

Si è parlato anche di obbligo di #sbarco: una misura che obbliga i pescatori a non gettare in mare il pescato indesiderato. Una pratica che ha chiaramente fallito il suo obiettivo: non ha incentivato metodi più selettivi di pesca. 

I pescatori sono costretti ad occupare spazio prezioso sulle imbarcazioni e uno studio scientifico rivela addirittura che tale obbligo sottragga risorse all’ecosistema. 

Esistono altre soluzioni e l’Europa deve farsi carico di promuoverle. A cominciare da regole specifiche per ogni regione ed incentivi allo sviluppo di pratiche migliori, ad esempio sulla destinazione dell’indesiderato, che invece di essere smaltito come rifiuto speciale potrebbe essere reimpiegato e distribuito per usi caritatevoli.

Ci attendiamo che la Commissione riveda urgentemente queste misure, per il bene dei nostri pescatori.



Di Rosa D’Amato – Portavoce M5s nel Parlamento EU:

FONTE : Rosa D’Amato – Portavoce M5s nel Parlamento EU