Lavoro: i numeri sul Fondo Nuove Competenze ci danno ragione

Di Nunzia Catalfo

Altri 333mila lavoratori di oltre 7.500 aziende avranno accesso al Fondo nuove competenze, lo strumento di politica attiva che ho creato da ministro del Lavoro del governo Conte II.

Si tratta di numeri molto importanti che si sommano a quelli registrati nel 2021, quando a beneficiare di questa misura, che attraverso una riduzione dell’orario di lavoro e con l’aiuto dello Stato permette ai dipendenti di accrescere le proprie capacità e acquisirne di nuove, sono state 6.710 imprese, per un totale di 375.866 lavoratori coinvolti e 47 milioni 600mila ore di formazione.

Ad utilizzare il Fondo, partito con una dotazione di 730 milioni di euro e poi rifinanziato con 1,6 miliardi, sono state da le imprese di tutte le dimensioni, con una prevalenza delle PMI. Entrando più nello specifico, è il Nord l’area geografica dove il Fondo è stato maggiormente utilizzato (194.744 lavoratori coinvolti), seguito dal Sud (122.009) e dal Centro (59.113).

Ciò dimostra come formazione e aggiornamento delle competenze dei lavoratori siano le chiavi di volta per la ripartenza dell’Italia, anche e soprattutto nell’ottica di accompagnare e agevolare la transizione ecologica e quella digitale.

Per troppo tempo, nel nostro Paese non si è investito sufficientemente nel capitale umano: grazie al Movimento 5 Stelle, con il Fondo nuove competenze, nei mesi più duri dell’emergenza Covid, abbiamo fatto un primo ma importante passo a cui ora devono seguirne altri.
Sempre da ministro, ho elaborato e inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL) e il Piano nazionale nuove competenze. Progetti che l’attuale Esecutivo sta portando avanti.

Un fatto molto importante, che comprova la bontà dell’operato del presidente Conte e del M5S al governo.