IL TENTATIVO DI GOLPE IERI IN SENATO
Il Giornale conferma quello che tutti gli addetti ai lavori hanno visto accadere sotto i loro occhi in Senato: l’imboscata dei due Mattei per sfiduciare Conte.
Molti esterni, ancora non capiscono di quanto abbia rischiato. Del perché Nencini abbia votato Sì all’ultimo insieme a Ciampolillo, dopo la seconda chiama.
Renzi, insolitamente in cravatta verde, si è coordinato al cellulare con Matteo Salvini per tutto il tempo. Ha tenuto il pallottoliere.
Controllava 12 senatori. Dodici, non diciotto, perché 2 non si dichiaravano e 4 erano dichiaratamente contro la sfiducia.
L’astensione era solo il tappeto che hanno steso sul gruppo per nascondere la spaccatura. Fino alle 21, Salvini e Renzi hanno tenuto “coperti” due senatori del misto.
Uno di questi era Mario Giarrusso che si mostrava possibilista alla fiducia o al limite sull’astensione. A
l momento del voto hanno fatto l’exploit votando con l’opposizione per cogliere in contropiede il Governo sul conteggio.
La distanza tra maggioranza e opposizione si è ridotta fino a una decina di voti. I renziani si sono assentati in blocco alla prima chiama.
Per il regolamento del senato si chiamano in ordine alfabetico tutti i senatori, una prima volta.
Poi gli assenti alla prima “chiama” vengono chiamati una seconda volta.
Quando i 12 renziani sono diventati determinanti sul pallottoliere, Renzi stava per dare l’ordine di votare la sfiducia ai suoi.
Ma ha notato che Nencini, in ordine alfabetico prima di lui, pur essendo presente, non si metteva in fila alle urne per votare, nemmeno in seconda chiama e ha fiutato il pericolo. Infatti sia Nencini che Ciampolillo, come da regolamento è possibile (non era una distrazione…) hanno votato DOPO la seconda chiama.
L’exploit di qualche Mario Giarrusso era previsto dal Governo anche se non sapevano chi fosse, infatti i due di Forza Italia, non si sono dichiarati nelle ore precedenti, ma a sorpresa per bilanciare questi agguati.
Tutto il senato ieri era un’imboscata per Conte.
Se lui fosse stato sfiduciato, non avrebbe più potuto ottenere il reincarico da Mattarella e l’alleanza PD-M5S sarebbe stata distrutta.
Probabilmente nel lungo periodo gli stessi PD e M5S sarebbero stati demoliti se la legislatura fosse proseguita con i due Mattei. Zingaretti non ci ha aiutati. troppo preoccupato di un Conte forte. Franceschini, Emiliano, ci hanno aiutati. Tabacci ci ha aiutati con un’operazione maestosa alla Camera.
Perché se la prendono con Tabacci associandolo a Mastella? Perché Tabacci è bravo! Sa contrastarli.
Tutta la dirigenza del corso Zingarettiano, che pure verrebbe messa nel mirino subito dopo Conte, è stata miope di fronte a questo tentativo.
M5S deve portare all’attenzione pubblica e dei sostenitori del PD quale grave pericolo è stato corso ieri in senato da questa scelerata manovra di palazzo.
E anche i senatori in IV non sono tutti spendibili per una maggioranza, se alcuni erano d’accordo a passare a destra.
Dopo una sfiducia all’unico governo possibile di csx, puoi andare solo con la lega. V
anno valutati uno ad uno.
Zingaretti voleva un risultato così per avere un conte non troppo forte col quale negoziare un patto di legislatura. Questo però ci ha portati a rischiare di finire sotto e distruggere per sempre ogni governo, compreso il suo. Lui sarebbe stato il secondo ad essere eliminato, dopo Conte. Il progetto di Renzi era distruggere il PD per emergere con un suo partito. E sì che glielo avevano spiegato nel dettaglio cosa stava facendo Renzi. Lo sottovaluta.
Stefano Ragusa