IL RISCHIO DI UN’AUTONOMIA DIFFERENZIATA PENALIZZANTE PER L’UMBRIA E’ DIETRO L’ANGOLO

Il pericolo che venga attuata l’autonomia differenziata in assenza di misure perequative per le aree disagiate d’Italia è concreto. Già nel 2018, il ministro leghista per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani, presentò una bozza ampiamente penalizzante per il Mezzogiorno. Il testo originario prevedeva che i trasferimenti statali (destinati alle regioni che richiedevano una maggiore autonomia) fossero agganciati al gettito fiscale territoriale. Tuttavia, calibrando i trasferimenti sul reddito, la regione più ricca sarebbe stata destinataria del diritto a maggiori trasferimenti e dunque a più consistenti diritti rispetto alle regioni più povere: dall’istruzione alla protezione civile e comunque in tutte le materie oggetto della richiesta di autonomia (potendosi mettere in dubbio il diritto all’uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione come denuncia ANPI, infatti l’autonomia differenziata farebbe aumentare le diseguaglianze).

Se prendiamo i dati del Pil della nostra regione tra i peggiori del Paese, ci rendiamo conto che sarebbe un errore gravissimo appoggiare tale provvedimento.

👉🏻Il Movimento 5 Stelle è sempre stato contrario e prontamente battagliò contro queste molteplici criticità. Per questo motivo, il rischio di un Governo a trazione centrodestra, dovrebbe far allarmare anche i cittadini dell’Umbria.

❗️L’approvazione di un provvedimento autonomista di matrice leghista in accordo con Fratelli d’Italia potrebbe condannare le future generazioni ad un taglio di trasferimenti e servizi.

Emma Pavanelli Thomas De Luca

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Di Tiziana Ciprini:

FONTE : Tiziana Ciprini