E pensare che lo sfottevano
Luigi Di Maio, già quando era ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, ha voluto fortemente la Nuova Via della Seta, per creare nuovi accordi commerciali con la Cina.
Quando poi è diventato ministro degli Esteri, Di Maio ha ottenuto che si trasferisse al suo ministero il settore del commercio estero, per continuare ad occuparsi personalmente dei rapporti commerciali che fanno grande il Made in Italy nel mondo.
Solo con la Cina, l’interscambio commerciale è così cresciuto di ben 2 miliardi persino nel 2020, nonostante lo scoppio della pandemia.
Ad aprile 2020 e dopo lunghi negoziati, è stato firmato il protocollo tra Italia e Cina.
L’Italia ha in seguito presentato all’Amministrazione Generale delle Dogane cinese (GACC) la documentazione relativa a 17 stabilimenti italiani per ottenere l’autorizzazione all’esportazione.
La GACC ha adesso autorizzato i 17 stabilimenti italiani che avevano fatto richiesta, per esportare in Cina riso da risotto.
Ma questo enorme successo con la Cina non è l’unico. Da quando Luigi Di Maio è alla Farnesina, le esportazioni di prodotti Made In Italy registrano un’impennata.
Un articolo di gennaio 2021 di Affari Italiani, ci spiega:
“La direzione impressa dal ministro Di Maio, con il Patto per l’Export, alle politiche di un comparto chiave per l’economia italiana sembra quella giusta. A confermarlo sono i recenti dati Istat: a novembre 2020, sulle esportazioni di prodotti nostrani si annota un +4% rispetto al mese precedente e un +1,1% rispetto a un anno prima. Sempre a novembre 2020, l’export tricolore cresce rispetto all’area UE del +4,8% su base mensile e del +0,3% su base annua, mentre verso i Paesi extra UE sale del +3,2% rispetto a ottobre 2020 e del +2% confrontato con il dato dell’anno precedente. In quest’ultimo ambito i numeri dicono che si tocca quasi il 35% in Cina e il 4,7% negli Stati Uniti.”
E pensare che lo sfottevano, per la Nuova Via della Seta, mentre già nel 2019, quando ancora nessuno poteva prevedere cosa sarebbe successo col covid, lui prevedeva per il 2020 grandi risultati commerciali coi cinesi (come riportato da Huffpost). Adesso, a quelle lusinghiere cifre riportate sopra, si aggiunge anche il riso italiano che sarà esportato in Cina da ben 17 nostri stabilimenti.
È innegabile, il nostro Luigi è in gambissima. In mezzo a tante cose che non vanno in questo paese, dove lui può lavorare ed agire riesce sempre bene. Orgoglio e soddisfazione per tutti noi italiani.
Claudia Cucuccio