Con la “Decontribuzione Sud” boom di occupati, ora rendiamola decennale

La “Decontribuzione Sud”, misura introdotta nel 2020 dal Governo Conte II con il decreto Agosto per ridurre il costo del lavoro nelle Regioni del Mezzogiorno e favorire la ripresa economica, sta dando importantissimi risultati.

Nei primi sei mesi di quest’anno, infatti, grazie a tale incentivo 592mila persone hanno sottoscritto un nuovo contratto di lavoro. Di queste, quasi 194mila sono donne, tra le categorie più colpite dagli effetti economici della pandemia di Covid-19. Un primo ma importante passo per loro a cui ne seguiranno altri con gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), frutto del grande lavoro del presidente Conte, che avrà un impatto di forte accelerazione sull’occupazione femminile.

Campania (148.427 nuovi contratti), Puglia (133.444) e Sicilia (117.462) sono le 3 Regioni dove la “Decontribuzione Sud” ha dato i frutti migliori,seguite da Sardegna (64.861) Abruzzo (51.700), Calabria (37.709), Basilicata (19.901) e Molise (8.121).

Lo abbiamo sempre detto ma vale la pena di ricordarlo: se riparte il Sud riparte l’Italia intera. Ecco perché come Movimento 5 Stelle riteniamo indispensabile rendere decennale questo intervento e, contemporaneamente, ridurre le tasse sul lavoro e introdurre il salario minimo.

Oggi più che mai serve fare il massimo per aiutare lavoratori e imprese.

Solo così potremo migliorare la qualità della vita dei cittadini e incrementare i consumi, sostenendo la domanda interna.