Afghanistan: il pudore sulla parola..”dialogo”

Tutti contro Conte sulla questione Afghanistan: si può dialogare ma guai a dirlo.

Diplomazie – Il leader 5S accusato di voler trattare con i talebani: Borrell alla Ue dice la stessa cosa. E il G7 chiude auspicando “negoziati inclusivi”
C’era da aspettarselo, basta che Conte dice una cosa ed in Italia i giornalai lo accusano sempre.., non conta cosa dice l’importante è contrastarlo.
La politica di Draghi è tutto un sorriso ed un salamelecco anche se poi molte sue azioni sono il proseguimento di quella che aveva impostato Conte, solo che allora come proferiva parola erano tutti organizzati per saltargli alla gola, con in testa il renzino come quelli che erano con lui al governo fino al papeete. Ora la loro politica di fake news consiste nel mettere Conte e Di Maio in antagonismo per la gioia dei soliti polli condizionati dai soliti giornali di regime.
Come dicevo.. In Italia l’attenzione è stata monopolizzata da una dichiarazione di Giuseppe Conte, intervenuto a un dibattito sulla Costiera amalfitana, basata su un approccio diplomatico: facciamo tesoro della lezione, ha detto l’ex presidente del Consiglio, sapendo che “le armi non risolveranno i problemi” e poi disponiamoci alla diplomazia coltivando “un dialogo serrato” anche con il nuovo regime visto che “a parole, propone un approccio distensivo”.

E già la parola..”dialogo” è stata quella per dare lo spunto di attaccarlo anche se occupa i pensieri di tutta la diplomazia internazionale, e come abbiamo visto anche di Borrell, il rappresentante europeo per la politica estera, invece è sembrata una bestemmia innanzitutto ai vari dirigenti di Italia Viva, Forza Italia, Lega fino a Carlo Calenda.

Certo, io penso, con la situazione venutasi a creare in Afghanistan, ogni commento lascia spazio a qualsiasi interpretazione ma una cosa è stata lampante, se un popolo, tranne alcune minoranze, accetta supinamente la volontà della sharia senza combattere e passare ai Talebani anche dopo 20 anni di insegnamenti di democrazia, significa che non vuole quello e non valgono più altri sacrifici delle nazioni occidentali.

Ora aspettiamoci di tutto dai talebani ma sarebbe un danno enorme riconoscere tale stato con il loro regime.

Sergio Di Reda